Cristina Scarrone

FISIOTERAPISTA – OSTEOPATA

Diploma di Terapista della Riabilitazione conseguito presso la scuola T.d.R. di Casale Monferrato USSL 76, 28 giugno 1993.
Diploma di Osteopatia conseguito presso IIO-Istituto Italiano di Osteopatia. Milano, 27 Ottobre 2001

Cristina Scarrone osteopata casale monferrato

Le mie competenze e specializzazioni

Nel 1993 sono diventata Fisioterapista e sulla base di questa qualifica professionale, nel 2001, sono diventata anche Osteopata.
L’osteopatia si basa quasi esclusivamente sulla manualità dell’operatore, supportata da approfondite conoscenze anatomo-funzionali del corpo umano.
Dopo il diploma di Osteopatia il mio sviluppo professionale è continuato in questa duplice direzione: non ho mai smesso di aggiornarmi, dedicandomi con continuità ad un percorso formativo avanzato. Ho dunque integrato ed ampliato la mia formazione teorica con conoscenze sempre più attuali su materie medico-scientifiche e con corsi di approfondimento su specifici ambiti clinici di interesse osteopatico quali il dolore, le affezioni dell’apparato muscolo-scheletrico, i disturbi viscerali, l’occlusione, la gravidanza, il corso di Bioterapia Nutrizionale e tanti altri ancora.
Ho continuato a sviluppare anche le mie capacità manuali sia apprendendo altri approcci tecnici Osteopatici (tecniche) sia dedicandomi, negli ultimi 15 anni, alla formazione avanzata in Osteopatia Tradizionale (o il Movimento presente e la Quiete o approccio in ambito Biodinamico). Questo tipo di approccio mi ha permesso di sviluppare abilità palpatorie-percettive sempre più raffinate ed una modalità di trattamento osteopatico sempre più efficace, applicabile su tutti, che permette di sostenere la salute.

Parallelamente a questo percorso formativo ho frequentato diversi corsi teorico-pratici di Osteopatia in ambito neonatologico-pediatrico ed un Master presso l’Ospedale Pediatrico Meyer, per acquisire specifiche conoscenze e competenze nella valutazione e nel trattamento di neonati e bambini e sulle problematiche che si possono presentare a queste età.
Anche i bambini con ritardi motori o quelli con disturbi neurologici possono beneficiare del trattamento osteopatico, integrato, se necessario, con altre modalità riabilitative conseguite con corsi specificatamente dedicati.
Inoltre ho conseguito il Master Biennale di alta specializzazione Delacato, interamente dedicato ai bambini con sindrome dello spettro autistico, ai disturbi del comportamento, dell’apprendimento scolastico ed a quelli della coordinazione motoria. (Disturbi del Neurosviluppo).

I miei servizi

Di seguito alcune spiegazioni di come lavoro in studio, come valuto e tratto adulti, neonati, bambini ecc utilizzando ed integrando tutte le mie competenze e conoscenze.

Il dolore è uno dei principali motivi per cui una persona si reca dall’osteopata. Il trattamento osteopatico trova, però, indicazioni non solo nelle affezioni dell’apparato muscolo-scheletrico, in caso di dolore acuto e cronico e negli esiti di traumi ma anche in molti altri ambiti (per le principali indicazioni di trattamento sugli adulti vedere nella home page: osteopatia per adulti).
L’osteopatia basa il suo potenziale terapeutico sul movimento, che dovrebbe essere presente a tutti i livelli di funzionamento del corpo umano. Il movimento può essere macroscopico, come quello delle articolazioni fino a quello più microscopico, come quello dei fluidi corporei. La disfunzione somatica (oggetto di valutazione dell’osteopata) si caratterizza, di base, da una riduzione del movimento nei tessuti corporei. L’osteopata si occupa di ricreare le caratteristiche motorie e funzionali adeguate dei tessuti corporei, che equivale, anche ad una riduzione del dolore.

Quando una persona si reca dall’osteopata, però, non ha sempre ben presente come si svolgerà una seduta di osteopatia. È possibile fare un esempio di valutazione e trattamento osteopatico.

Valutazione e trattamento osteopatico

In prima seduta, indago sulla problematica specifica presentata dal paziente, sul funzionamento dell’apparato muscolo scheletrico e di altri organi o apparati, sulla storia clinica e sullo stato di salute del soggetto. Dietro ad ogni domanda c’è un ragionamento clinico osteopatico specifico. Prendo in visione anche gli eventuali esami strumentali eseguiti dal paziente.

Procedo poi con l’osservazione del paziente in stazione eretta. Anche dalla osservazione posturale e dai test di mobilità generali si comprende quali siano le strutture che non funzionano correttamente e quali compensi l’apparato muscolo scheletrico stia tentando di mettere in atto.

Con il paziente sul lettino procedo con la valutazione manuale osteopatica tramite la palpazione dei tessuti e test di mobilità per valutare la funzionalità della struttura che presenta il sintomo ed, in generale, dell’apparato muscolo-scheletrico (tensione muscolare, movimento permesso della colonna vertebrale, delle articolazioni ecc). Nella valutazione si tiene conto della continuità, influenza e interrelazione reciproca di tutti i sistemi corporei per cui, in base alla problematica specifica presentata dal singolo soggetto si valutano anche altri organi o apparati corporei che possono essere coinvolti nell’insorgenza del sintomo o del disturbo (visceri, cranio, sistemi di controllo neurologico e del dolore). In questo modo si individuano le disfunzioni somatiche cioè la perdita di mobilità delle strutture corporee.

Procedo quindi con il trattamento osteopatico. Nell’impostare il trattamento osteopatico mi posso avvalere di tecniche manipolative osteopatiche (ce ne sono tantissime: articolatorie, ad energia muscolare, di bilanciamento delle tensioni legamentose, membranose, fluidiche ecc) al fine di normalizzare-riequilibrare le disfunzioni somatiche. Oppure posso utilizzare, come modalità di approccio, quella basata sul Movimento Presente (vedi Osteopatia Tradizionale). Questo tipo di approccio risulta essere molto efficace, è applicabile anche laddove il solo utilizzo di tecniche risulta controindicato e, in genere, riduce il numero di sedute necessarie al paziente per ottenere un buon risultato e permette di lavorare anche su condizioni cliniche più complesse. Spesso, infatti, i pazienti adulti che si presentano in studio sono molto scompensati, con tutta una serie di sintomi e di disfunzioni con cui convivono anche da diverso tempo. Ogni persona ha una propria storia clinica alle spalle o ha un disturbo, in quel momento, determinato da situazioni individuali (traumi pregressi, stile di vita, tipo di lavoro, evento che lo ha causato, malattie pregresse ecc). Anche in caso di dolore acuto ed improvviso, quel dolore potrebbe essere il risultato di disfunzioni che i pazienti si portano dietro da molto tempo e che il corpo, ad un certo punto, non è più in grado di compensare ed adattare.
Il trattamento è sempre rivolto all’intera persona ed è sempre individuale.

Obbiettivi del trattamento osteopatico

In osteopatia non esistono protocolli di trattamento basati sul sintomo o sul disturbo in quanto lo stesso sintomo si può presentare su molte persone allo stesso modo ma le cause possono essere diverse. Facciamo un esempio: un dolore al collo, acuto o cronico, potrebbe dipendere, ad esempio, da un trauma (recente o pregresso) che ha alterato la mobilità a livello della colonna cervicale (con forze traumatiche che il corpo non è riuscito a dissipare) così come potrebbe dipendere dalla relazione che le strutture neuro-muscolo scheletriche a livello cervicale hanno con il sistema visivo o con la bocca ed i denti (occlusione, deglutizione). O ancora da un problema viscerale che si riflette sull’apparato muscolo-scheletrico (riflesso viscero-somatico) ma potrebbe dipendere anche dalla presenza di disfunzioni somatiche a livello del bacino o in qualunque altra struttura che, grazie a rapporti di continuità fasciale, si ripercuotono sulla funzionalità a livello cervicale. Gli esempi potrebbero essere moltissimi ma il principio è sempre questo.

L’obiettivo del trattamento è quello di risalire alla/e struttura/e che causano il sintomo o il disturbo, di normalizzare-riequilibrare le disfunzioni, di ridare movimento ed una corretta funzionalità a tutti i livelli.

Se utilizzo l’approccio sul Movimento presente sarà il trattamento stesso a riequilibrare le disfunzioni, ad integrarle nel funzionamento generale, ridando la possibilità all’intero organismo di adattarsi, che si traduce in un miglioramento dello stato di salute.

Quante sedute è necessario fare

Dopo la prima seduta, se necessario, imposto un piano di trattamenti. Il numero di sedute non è standardizzato, a volte bastano 2 sedute, a volte è necessario seguire la persona per più tempo con sedute a distanza di una settimana o 15-20 giorni. Questo dipende dal disturbo presentato dal singolo paziente e dal suo stato di salute.
Nella seduta successiva rivaluto la persona, effettuo il trattamento e ricevo molte informazioni dal trattamento stesso che mi permettono di capire come tutto sta procedendo. Il paziente viene sempre informato, si risponde ai suoi dubbi o alle sue domande.Inoltre, integro il trattamento osteopatico con consigli sulla gestione dei disturbi o con consigli sullo stile di vita da condurre, cosa evitare o cosa cambiare sul posto di lavoro, eventuali esercizi da fare ecc. Se necessario, collaboro con altre figure mediche, a vantaggio dei pazienti.

Questa modalità di approccio viene chiamata in osteopatia “Il Movimento Presente e la Quiete” o approccio in ambito Biodinamico o osteopatia Tradizionale. Non la si impara nel corso base di Osteopatia, è necessaria una formazione avanzata specifica. Non vengono insegante tecniche ma è una modalità diversa di approccio osteopatico. Questo tipo di approccio, a cui mi dedico da molti anni (ed al quale è necessario dedicarsi per molti anni per riuscire a praticarlo sempre più efficacemente) è diventata un valore aggiunto molto importante nella mia pratica clinica e terapeutica e presenta molti vantaggi. Primo fra tutti è che, con l’utilizzo di questa metodica, ci sono dei risultati con un miglioramento dello stato di salute delle persona.
Questa modalità di trattamento non presenta limitazioni, è applicabile su tutti e, soprattutto, in moltissime condizioni fisiche.

Alcuni principi su cui si basa questa modalità di approccio

Cercherò di spiegare alcuni principi osu cui si basa questa metodica, difficile da spiegare a parole perchè basata sull’esperienza dell’operatore che la pratica.
Andrew Taylor Still (medico statunitense, fondatore dell’Osteopatia) affermava: “Il movimento è vita”. Il movimento è ciò che esprime la vita stessa, è attraverso la dinamica e la cinetica del corpo vivente che la vita stessa si esprime.
A partire dall’esperienza palpatoria alcuni famosi osteopati avevano individuato l’esistenza di almeno due modalità di movimento che si esprimono nel corpo umano cioè il movimento permesso ed il movimento presente. Questa modalità di trattamento si basa sul movimento presente e sulla quiete (termine osteopatico) ad esso correlata (per generare un movimento è necessario un punto di quiete che permette di generare il movimento stesso).
Il Movimento Presente è un movimento intrinseco nel corpo umano (sempre presente o presente come movimento residuo) che l’osteopata impara ad osservare ed a percepire attraverso l’esperienza palpatoria, con un percorso di educazione o addestramento che dura diversi anni.
È una modalità diversa di approccio in grado di far emergere qualcosa dall’interno del paziente, permette l’emergere della salute. Tutta la metodica è basata sulle capacità di osservazione (o attenzione), da parte dell’osteopata, delle dinamiche di movimento che avvengono nel corpo umano.
In sintesi è la capacità dell’operatore di far emergere, attraverso la propria osservazione, la Salute nel corpo. La modalità in cui l’operatore osserva la persona (essere biologico vivente e complesso) genera diverse risposte nel sistema stesso.

Come avviene il trattamento con questa modalità di approccio

La valutazione del soggetto prevede sempre comunque la raccolta dati, la presa in visione di eventuali esami strumentali, l’osservazione del soggetto e la valutazione osteopatica con la palpazione dei tessuti e con test di mobilità sulle strutture corporee, per individuare i meccanismi disfunzionali alla base del disturbo presentato dal paziente.
Poi si effettua il trattamento osteopatico. In questo caso ci si mette in ascolto, attraverso le mani in contatto con il paziente, che fanno da ponte e diventano un elemento di analisi in quanto ricevono molte informazioni: il movimento presente si può presentare sia come schema disfunzionale sia come attività dinamica di correzione delle disfunzioni, che avviene all’interno del corpo. La capacità di correzione è sempre presente all’interno del corpo o è residua e l’operatore serve ad incrementare questa attività correttiva. L’osteopata permette, inoltre, di portare l’intero paziente in una condizione di equilibrio generale: questa condizione fisica permette l’inizio del Processo Terapeutico che potrà poi esprimersi in diversi modi e che l’osteopata è in grado di sentire e sostenere fino alla fine della seduta. È l’operatore crea le condizioni che fanno emergere la salute nel paziente. Con il trattamento sarà il sistema stesso a correggere le disfunzioni presenti e soprattutto ad integrarle nel funzionamento generale della persona, incrementando la capacità di adattamento del soggetto, che corrisponde ad un miglioramento dello stato di salute. La persona può così attingere a tutte quelle riserve funzionali a lui rimaste per ricreare autoregolazione ed autoguarigione che sono principi intrinseci agli esseri biologici.

I vantaggi di questo tipo di approccio

Questa metodica offre molti vantaggi. Primo fra tutti è che con questa metodica ci sono dei risultati con un miglioramento dello stato di salute. Si può cercare di fare emergere la salute rimanente in ogni persona, in tutte le condizioni fisiche, aiutandola a stare meglio e migliorandone la qualità di vita.
Con questa metodica si possono trattare tutti ed in tutti periodi della vita.
Il trattamento è veramente individuale in quanto il percorso di correzione delle disfunzioni è intrinseco al sistema. L’osteopata, durante il trattamento, capisce quali sono le strutture che si stanno correggendo, in che modo si stanno correggendo e quali strutture hanno la necessità di essere corrette con priorità.
I pazienti che si presentano in studio sono, spesso, molto scompensati, con tutta una serie di sintomi e di disfunzioni con cui convivono anche da diverso tempo. 
All’interno della metodica stessa, inoltre, ci sono molte possibilità di approccio, applicabili in alcune condizioni fisiche specifiche, non trattabili con le tecniche come ad esempio uno stato di stanchezza cronica o una incapacità del corpo di reagire a quella situazione fisica ecc.

Differenza tra l’uso delle tecniche e questo approccio.

Questa modalità di approccio non esclude a priori l’uso di tecniche, che possono comunque essere utilizzate o possono servire a portare quel singolo paziente nella condizione di base su cui si sviluppa, poi, il trattamento con il movimento presente. La principale differenza è che, con le tecniche, l’operatore immette nel sistema delle forze che hanno lo scopo di equilibrare tante strutture singole ma questo non corrisponde ad un reale concetto di globalità di trattamento. Con questa modalità di approccio, invece, l’osteopata ha la consapevolezza di ciò che avviene nell’intera persona e può capire la reale relazione reciproca tra i vari sistemi o apparati corporei, a vantaggio del paziente. In osteopatia, infatti, il corpo è inteso come un’unica entità funzionale dinamica e la perdita di movimento delle strutture rappresenta un impedimento al funzionamento del corpo come unità.

Il trattamento osteopatico si rivela efficace prima, durante e dopo la gravidanza.

Prima della gravidanza

Consiglio una consulenza osteopatica anche prima della gravidanza, soprattutto quando il concepimento si rivela difficile o nei casi in cui la donna abbia subito traumi importanti in seguito ad incidenti, cadute o subito interventi chirurgici pregressi o siano già presenti, ancor prima di rimanere in cinta, dolori alla colonna vertebrale, al bacino, al coccige ecc. Inoltre, se la donna ha già avuto altri figli, con parti difficoltosi e non sia stata trattata, le strutture corporee potrebbero ancora essere in disfunzione e aver perso mobilità. L’utero potrebbe conservare l’impronta del parto precedente o presentare una asimmetria di posizione o di funzionamento.
In tutti questi casi è possibile trattare la donna e prepararla a sostenere tutte quelle modificazioni corporee che subirà il suo corpo con la gravidanza. La gravidanza stessa, in certi casi, comporta un sovraccarico che il corpo stesso fa fatica ad adattare.

Durante la gravidanza

Durante la gravidanza, invece, il trattamento osteopatico può risolvere o migliorare tutti quei disturbi tipici della gravidanza o le sintomatologie dolorose, senza ricorrere all’utilizzo di farmaci (per tutte le indicazioni vedere nella home page: donna in gravidanza).
Inoltre, al momento del parto, il bacino e la colonna vertebrale della mamma devono essere il più possibile liberi da restrizioni di mobilità per facilitare la fase di espulsione ed il passaggio del nascituro nel canale del parto. Il trattamento osteopatico può anche aiutare a vivere pienamente la gravidanza in contatto con il feto. Esiste un rapporto stretto tra il confort della mamma durante la gravidanza e il confort del feto nell’utero. Fisiologicamente il feto cresce all’interno del grembo materno e madre e feto non sono due elementi separati ma sono uno la prosecuzione dell’altro.
Il trattamento osteopatico, inoltre, può rivelarsi utile quando la mamma sente il feto molto basso nel suo ventre (posizione bassa) a partire dal 5° mese o durante le ultime settimane della gravidanza o quando alla palpazione del ventre l’utero presenta una forte tonicità o quando il bambino continua a mantenere una posizione podalica.

Nel trattamento osteopatico della donna in gravidanza non si utilizzano mai tecniche che possano risultare controindicate. Personalmente, spesso, utilizzo l’approccio sul Movimento presente che ottiene dei buoni risultati sulla sintomatologia dolorosa, se presente, e mi permette di ricevere molte altre informazioni dal trattamento stesso.

Dopo il parto

Dopo il parto il trattamento osteopatico è indicato soprattutto se il parto è stato difficoltoso o sono state praticate manovre di induzione del parto, se è stata praticata l’episiotomia o se il parto è stato cesareo, con cicatrice.
Inoltre anche dopo il parto, la donna può accusare dolori o sentirsi molto stanca e fare fatica a ristabilire lo stato di salute esaurendo le proprie risorse, dovendo anche sostenere l’allattamento e l’accudimento del neonato. Il trattamento aiuta a ristabilire un equilibrio generale a livello psico-fisico e/o a migliorare problematiche specifiche che si manifestano a seguito del parto.
La gravidanza ed il parto naturale, inoltre, possono anche indebolire o stirare alcune delle strutture di supporto della pelvi. I disturbi del pavimento pelvico sono più comuni fra le donne che hanno avuto più parti (prolasso della vescica o dell’utero, incontinenza urinaria, senso di pienezza nella pelvi, problemi durante la minzione o l’evacuazione). Il trattamento osteopatico dopo il parto permette anche di valutare queste strutture e di migliorarne la funzionalità.

Neonati

Il neonato può essere portato dall’osteopata semplicemente perché i genitori desiderano farlo controllare anche da un punto di vista osteopatico oppure perchè presenta problematiche specifiche già individuate dal pediatra.
É possibile effettuare una consulenza osteopatica sul neonato subito dopo il parto, a scopo valutativo e preventivo, soprattutto se il parto è stato difficoltoso, indotto o cesareo o se la mamma ha avuto una gravidanza a rischio, disturbi durante la gravidanza o se il neonato è nato prematuro.
Anche i neonati prematuri possono beneficiare del trattamento osteopatico, per diversi motivi. I prematuri, soprattutto se nati molto prima del termine della gravidanza e/o di basso peso alla nascita, possono presentare più complicanze a causa dell’immaturità ed hanno dovuto trascorrere molto tempo in ospedale, in condizioni poco favorevoli ad un adeguato sviluppo ed alla crescita.
Molti sono i fattori che possono determinare disturbi o segni di disagio nel neonato. La disfunzione somatica (perdita di mobilità delle strutture o apparati corporei), della cui normalizzazione si occupa l’osteopata, può essere causata da forze traumatiche che si scaricano sulle delicate strutture del neonato durante il parto e/o da pressioni o posizioni mantenute in utero durante la gravidanza.

Principali disturbi del neonato trattabili con l’osteopatia:

  • Esiti di traumi da parto (cefaloematomi, fratture da parto, paralisi ostetriche ecc)
  •  Torcicollo miogeno congenito o il neonato mantiene sempre la testa ruotata dallo stesso lato (durante il travaglio possono verificarsi contusioni muscolari ai muscoli del collo).
  • Plagiocefalia primaria o secondaria (deformazione della forma del cranio e/o del viso già presente alla nascita o che si manifesta dopo). Torcicollo e plagiocefalia spesso sono associati. Asimmetria a livello del viso.
  • Piede torto, displasia congenita dell’anca, palatoschisi, ptosi della palpebra, ostruzione del dotto lacrimale
  • Il neonato può anche manifestare segni come difficoltà ad attaccarsi al seno o di suzione, rigurgiti frequenti, reflusso gastro-esofageo, coliche, stitichezza oppure agitazione, disturbi del sonno, facile irritabilità, pianto incontrollato.
  • Difficoltà o ritardi motori: il neonato può anche non tollerare alcune posizioni o avere difficoltà nel controllo posturale o, successivamente, ritardi nell’apprendimento delle tappe motorie evolutive (mantenere la posizione supina, prona, controllare il capo, strisciare, rotolare, gattonare, stare seduto, raggiungere la stazione eretta e camminare, difficoltà nella manipolazione, nella prensione, nell’esplorazione tattile, nella coordinazione occhio-mano ecc)
    I motivi di ritardo motorio possono essere tanti. Soprattutto se il neonato è nato prima del termine potrebbe avere più difficoltà in questo senso.
  • Anche i bambini con sindrome di down o altre sindromi genetiche, che comportano un ritardo del neurosviluppo, possono beneficare del trattamento osteopatico, eventualmente integrato da esercizi abilitativi/riabilitativi (vedere la fine).

In genere i genitori che contattano un osteopata per il proprio neonato o bambino non hanno ben chiaro come si svolgerà la prima seduta e come si imposterà il trattamento osteopatico. Spiegherò, a grandi linee, come procedo nella valutazione e nel trattamento, prima dei neonati e poi dei bambini. Nella stessa e prima seduta osservo, valuto e tratto il neonato.

Colloquio con i genitori, osservazione e valutazione sui neonati

Quando il neonato viene portato in studio, prima effettuo un colloquio con i genitori, con domande rivolte alla madre in merito al concepimento, all’andamento della gravidanza, al travaglio, il tipo di parto e sue eventuali complicazioni, il tipo di allattamento ecc. Faccio anche domande sul neonato: come e quanto dorme, se si è attaccato subito al seno, quali posizioni preferisce o rifiuta, se ha rigurgiti, se è facilmente irritabile e poco consolabile ecc e le eventuali difficoltà che la mamma riferisce nella gestione quotidiana del bambino.
Anche le notizie che i genitori riferiscono durante la visita e le loro osservazioni, forniscono alcune informazioni utili per ricercare e riscontrare nel neonato le disfunzioni da normalizzare.
Per quanto riguarda la valutazione, di norma, integro la valutazione osteopatica del neonato anche con altri tipi di valutazione (la valutazione osteopatica o altri tipi di valutazione non hanno mai fini diagnostici medici)
La valutazione iniziale sarà visiva (osservazione): un neonato ci fa vedere cosa non funziona già dalla sua posizione sul lettino (a pancia sopra, a pancia sotto), dall’armonia del corpo, da un atteggiamento asimmetrico del tronco, da una posizione in rotazione preferenziale della testa, da una asimmetria del cranio o del viso (forma allungata o appiattita in alcune zone del cranio), posizione delle manine, forma dei piedi ecc. Durante il pianto, la suzione o uno sbadiglio si possono osservare i movimenti della bocca, degli occhi, del viso.
Inoltre osservo anche la sua mobilità spontanea, la fluidità e la simmetria dei movimenti spontanei delle braccia e delle gambe e la sua capacità di controllo posturale a pancia sopra, a pancia sotto. Queste valutazioni mi danno indicazioni sulle competenze del neonato/bambino, se sono adeguate o meno alla sua età e mi indicano quali parti del corpo possono avere una difficoltà nei macro movimenti.  Faccio questo tipo di valutazione almeno fino al primo anno di vita o al raggiungimento della deambulazione autonoma, se necessario.
Procedo quindi con l’analisi osteopatica vera e propria, con una valutazione palpatoria dei tessuti e con test di mobilità per sentire la qualità dei tessuti, le tensioni muscolari, la forma del cranio, la mobilità a carico dell’apparato muscolo scheletrico cioè mobilità della colonna vertebrale, mobilità del bacino, degli arti inferiori, delle articolazioni ecc e di tutti gli altri apparati che necessitano di essere valutati.
In questo modo si individuano quelle aree che presentano una riduzione del movimento e le disfunzioni somatiche che possono ostacolare il corretto svolgimento delle funzioni fisiologiche.

Come si effettua il trattamento osteopatico

Nel trattamento osteopatico dei neonati ma anche in quello dei bambini più grandi (vedi dopo) non esiste un protocollo ben preciso ma ogni soggetto sarà valutato in base alla tipologia del disturbo che presenta ed in base alla severità. Si possono utilizzare tecniche di vario tipo, mai invasive, sempre in accordo con i tessuti da trattare e scelte in base alla struttura che si va a trattare ed alla problematica presentata da ciascun soggetto. Sui neonati (e sui bambini) si può utilizzare, come primo approccio, quello sul Movimento Presente (vedi Osteopatia Tradizionale) che offre innumerevoli vantaggi, soprattutto laddove è controindicato l’uso di alcune tecniche o risulta difficile il loro utilizzo. L’obiettivo del trattamento osteopatico è quello di ripristinare il corretto movimento e la fisiologia a tutti i livelli, da quello più macroscopico come quello delle articolazioni a quello più microscopico, come quello dei fluidi corporei. Sarà il trattamento osteopatico a ripristinare il movimento delle strutture, a normalizzare le disfunzioni e ad integrarle nel funzionamento generale, dando la possibilità all’intero organismo di adattarsi, con un miglioramento dello stato di salute.
Il trattamento è sempre individuale.

Quante sedute è necessario fare sui neonati?

Anche il numero di sedute necessarie non è standardizzato. In genere un disturbo digestivo migliora nel giro di qualche seduta mentre in caso di plagiocefalia, torcicollo miogeno congenito, paralisi ostetrica ecc di solito, è necessario seguire il neonato nel tempo, con poche sedute a distanza di una settimana e poi di 15-20 giorni o un mese. La programmazione temporale dei trattamenti su questi bambini è importante e dovrebbero essere trattati precocemente per ottenere risultati migliori.
In questi casi è importante ripristinare la mobilità corretta e la simmetria di funzionamento per dare la possibilità alle strutture di crescere e funzionare in maniera fisiologica.
Si deve tenere conto che le strutture continueranno a crescere e prevedere importanti tappe di crescita e sviluppo. Se è il caso seguo il bambino almeno fino al primo anno di vita o alla deambulazione autonoma. In generale comunque spiego ai genitori in quali casi è importante fare controllare il proprio figlio anche quando cresce. In questo modo possono riportare il bambino nei mesi successivi, in caso di dubbio, di traumi o quando è più grande, per farlo valutare o proseguire il lavoro intrapreso in età precedenti.

Il ruolo dei genitori. Cosa si può insegnare ai genitori.

I genitori sono degli alleati preziosi, il loro ruolo è di fondamentale importanza per mantenere il risultato nel tempo e favorire il miglioramento del piccolo. A loro posso insegnare come stimolare, attraverso il gioco e nella gestione della vita quotidiana (cambio pannolino, allattamento, nel sonno del neonato), posizionamenti e movimenti corretti, quali sono le posizioni da evitare, eventuali esercizi di stimolazione sensori-motoria a pancia sopra, a pancia sotto, come tenere in braccio il neonato per facilitare il controllo del tronco ecc così da proseguire anche a casa il lavoro iniziato in studio.
Se il neonato è nato prematuro e presenta segni di stress/difficoltà è anche possibile dare anche utili consigli ai genitori per facilitare i compiti evolutivi del piccolo da 0 a 3 mesi. E’ possibile insegnare loro strategie di facilitazione (contenimento, rullo, wrapping ecc) utili a riorganizzare gli stati comportamentali come il ritmo sonno/veglia, la qualità del sonno, la qualità della veglia tranquilla, l’addormentamento, la consolabilità, la termoregolazione, la stabilizzazione posturo-motoria, l’esplorazione tattile, l’ipersensibilità a suoni, luce, l’esplorazione tattile, il controllo del dolore. Si può insegnare alla mamma come fare l’allattamento al seno, ad esempio nei neonati down ipotonici o nei neonati che tremano molto. O ancora consigli per il bagnetto, che è per importante per l’igiene, ma è anche uno stimolo tattile e di relazione…. e tante altre cose ancora.

Bambini

Anche i bambini più grandi possono essere portati in studio per essere valutati e controllati dal punto di vista osteopatico. È molto utile fare una prima valutazione, se non l’hanno mai fatta. Il bambino potrebbe presentare delle disfunzioni somatiche che sono passate inosservate e si rivelano quando viene raggiunto il successivo gradino della crescita o la successiva tappa dello sviluppo. Spesso, anche i bambini più grandi presentano asimmetrie posturali o altre problematiche che, invece, possono essere intercettare precocemente. Con la crescita e lo sviluppo, infatti, le strutture subiscono l’influsso di nuove forze e la struttura fisica del bambino cambia, si evolve.
Man mano che i bambini crescono le indicazioni di trattamento osteopatico cambiano.

I principali disturbi che si possono presentare nei bambini e sui quali si può intervenire anche con il trattamento osteopatico sono:

  • Sistema visivo: strabismo o ipo-iperconvergenza visiva, occhio pigro, difficoltà visive.
  • Otorinolaringoiatria: congestione nasale persistente, riniti, sinusiti, asma, otiti, adenoiditi, tonsilliti, vertigini
  • Ortodonzia: malocclusione dentale (morso profondo, morso crociato, morso aperto, terza classe…), bruxismo, digrignamento dei denti, asimmetrie nell’apertura della bocca, click mandibolari.
  • Deglutizione atipica
  • Sistema muscolo scheletrico: scoliosi, asimmetrie posturali, asimmetrie del viso, dorso curvo, piede piatto o cavo, ginocchia vare o valghe, dolori della crescita ecc
  • Mal di testa.
  • Disturbi viscerali, difficoltà nel controllo sfinterico ecc
  • Esiti di traumi ed interventi chirurgici.
  • Disturbi dell’apprendimento scolastico (dislessia, disgrafia, discalculia, disortografia) o difficoltà di coordinazione motoria ecc. Disturbi del Neurosviluppo (questa spiegazione l’ho inserita nei Disturbi del Neurosviluppo. Vedere la casella dedicata).

Valutazione e trattamento osteopatico sui bambini.

Anche per trattare i bambini prima si effettua un colloquio con il genitore e poi si procede con l’osservazione e la valutazione osteopatica. Ci si avvale sempre della valutazione palpatoria dei tessuti e di test di mobilità delle strutture muscolo scheletriche e degli altri apparati corporei, che possono presentare una riduzione della mobilità e che possono essere coinvolti nella genesi del disturbo presentato da ogni singolo bambino.
I principi di valutazione e trattamento restano gli stessi anche sui bambini: anche in questo caso è necessario trattarli entro determinate finestre temporali di crescita delle strutture.
Il trattamento osteopatico può risultare utile, quindi, per trattare il bambino sia nel momento in cui presenta un problema specifico come, ad esempio, un episodio di otite (che può diventare ricorrente) o in caso di traumi e sia perchè il trattamento permette di lavorare sulle fasi di accrescimento delle strutture, indirizzandole verso una crescita corretta. Ad esempio, una malocclusione dentale può essere individuata precocemente (e soprattutto distinta da un problema di deglutizione) ed è possibile preparare l’articolazione temporo-mandibolare, l’osso mascellare, la mandibola e tutte le strutture collegate, all’eventuale trattamento ortodontico. Si può inoltre controllare periodicamente l’andamento della terapia ortodontica, collaborando con il dentista e l’ortodontista. Preparare le strutture all’utilizzo dell’apparecchio può abbreviare i tempi di trattamento ortodontico, che potrebbe risultare più lungo del previsto.
Oppure si può trattare il bambino che presenta un difetto visivo o un problema di occhio pigro che può alterare, ad esempio, la posizione e la mobilità della testa e del collo e di conseguenza lo sviluppo posturale o procurare mal di testa.
Nel trattamento di questi bambini si può collaborare con altre figure mediche specialistiche quali l’ortopedico, l’otorinolaringoiatra, l’oculista-optometrista, dentisti-ortodontisti ecc a vantaggio di bambini e genitori.

Bambini con ritardo motorio e nell’apprendimento delle fondamentali tappe evolutive dello sviluppo.

• In questa categoria possono rientrare bambini piccolissimi con sindrome di Down (vedi sotto) o bambini con varie sindromi comportanti ritardo dello sviluppo o con presenza di ritardo dello sviluppo conclamato.
• Ma possono rientrare anche tutti quei bambini, che per altri diversi motivi o per altri problemi di salute, non hanno avuto la possibilità di fare adeguate esperienze motorie o che presentano una difficoltà o un ritardo nel raggiungimento di adeguate competenze rispetto alla loro età. Anche in condizioni normali deve essere offerta al bambino tutta una serie di afferenze fisiologiche (stimoli) perchè nel bambino possano svilupparsi le funzioni caratteristiche motorie.
Se il pediatra o i medici hanno notato un ritardo nelle abilità e competenze del bambino è possibile intervenire precocemente per recuperare il più possibile il ritardo e portare il piccolo a maturare competenze motorie il più possibile adeguate alla sua età.
È possibile valutare il neonato o il bambino nella sua mobilità spontanea e nelle sue competenze motorie ed individuare le difficoltà o le aree in cui è presente una difficoltà o un ritardo.
Si possono anche insegnare ai genitori semplici esercizi abilitativi o riabilitativi.

Bambini con sindrome di Down: la sindrome di down è una sindrome complessa che presenta più aspetti sui quali si può intervenire. Su questi bambini si può anche fare il trattamento osteopatico dato che presentano anomalie fisiche già dalla nascita. È possibile, ad esempio, lavorare sulle strutture del cranio e del viso, che presentano una crescita deficitaria, per indirizzare le strutture verso una crescita corretta. È possibile anche fare eseguire esercizi sensori-motori a livello della bocca, per la lingua, per le mani ecc

In qualità di Fisioterapista, presso servizi di Riabilitazione, già mi occupavo della riabilitazione dei bambini con patologie o disturbi neurologici. Posseggo quindi una formazione pregressa in questo specifico ambito. Nel lavoro in studio, però, sia in qualità di Fisioterapista che come Osteopata, ho avuto la necessità di continuare ad ampliare ed aggiornare le mie conoscenze-competenze, nell’ambito dei disturbi del neurosviluppo, con nuove modalità-metodiche sia valutative che riabilitative applicabili sui bambini che presentano questi disturbi.

Nell’approcciarmi a questi bambini mi avvalgo di tutte le mie competenze e conoscenze sia come Fisioterapista che come Osteopata ed imposto le terapie in base alle manifestazioni cliniche presentate da ogni singolo bambino, in base all’età ed in base alle problematiche concomitanti o associate. Ogni bambino deve essere valutato singolarmente e su ogni bambino vanno individuate le aree su cui presenta più difficoltà.
Sottolineo l’importanza di un intervento precoce, nel trattamento e nella riabilitazione di questi bambini, per riuscire a sfruttare tutta quella plasticità neurale di cui è dotato il Sistema Nervoso Centrale nei primissimi anni di vita ma sulla quale è ancora possibile lavorare a tutte le età. Prima si inizia il percorso terapeutico e più ci sono possibilità di recupero o di limitazione dei disturbi e di una migliore riorganizzazione neurologica.

Precedo sempre l’osservazione e la valutazione del bambino con un approfondito colloquio con i genitori. La diagnosi spetta sempre al pediatra o a medici specialistici.
Un corretto sviluppo neuropsicomotorio significa che tutto l’organismo svolge un lavoro in sintonia e che tutto procede bene. È necessario considerare sempre il neonato o il bambino nel suo complesso.

Anche il trattamento osteopatico può contribuire a migliorare lo stato di salute e la qualità di vita di questi bambini, in quanto permette una regolazione di molte funzioni vegetative che sono alla base di qualsiasi attività corporea.

Anche quando ci si prende cura di questi bambini non esiste un protocollo. Le manifestazioni cliniche dei disturbi sono tante e, anche se inserite in una diagnosi specifica, sono variabili da bambino a bambino.
Data la complessità degli argomenti e dei disturbi, qui di seguito indicherò i principali disturbi neurologici e del neurosviluppo ed alcuni esempi, a grandi linee, di come si può intervenire, al fine di fornire alcune informazioni ai genitori.

1) Bambini con disturbi neurologici: tutta la casistica neurologica legata ad un insulto del Sistema Nervoso Centrale. Paralisi Cerebrali Infantili.   

In generale, a livello fisico, gli scopi del trattamento osteopatico del bambino affetto da PCI sono quelli di alleviare il dolore, limitare o prevenire le contratture, la lussazione dell’anca e le scoliosi o tutte quelle alterazioni-deformazioni muscolo-scheletriche a cui vanno incontro questi bambini con l’accrescimento. Un altro scopo del trattamento manipolativo osteopatico è quello di apportare cambiamenti nello stimolo propriocettivo proveniente dalle articolazioni, dal tessuto connettivo e dai muscoli, il quale può compromettere la postura, l’equilibrio ed il movimento. Un elevato tono muscolare, ad esempio, altera la propriocezione e la meccanica delle articolazioni.
Lo scopo ultimo è sempre quello di facilitare e favorire la salute del bambino e collaborare con la sua famiglia. Il trattamento osteopatico può contribuire a migliorare anche altri disturbi concomitanti o associati o tutti quei disturbi che possono non essere caratteristici della patologia ma che, questi bambini, come tutti gli altri, possono avere e che complicano ulteriormente lo stato di salute.
In generale, qualora fossero presenti altri disturbi, si può lavorare sui disturbi della sensorialità, su disturbi visivi (il sistema visivo influenza l’equilibrio, la postura ed il cammino), sulla difficoltà nel controllo sfinterico, problemi respiratori, difficoltà del sonno, problemi gastrointestinali, problemi dell’alimentazione con interessamento dei muscoli della masticazione, difficoltà di deglutizione, di articolazione della parola ecc.

Sui bambini con Paralisi Cerebrale Infantile risulta molto utile la metodica riabilitativa neuropsicomotoria evolutiva studiata dal Dottor Castagnini, con particolare riferimento alle PCI (ma applicabile anche su altre patologie neurologiche o quando il bambino presenta segni di ritardo del neurosviluppo). E’ possibile impostare il trattamento riabilitativo quando i bambini vengono a fare le sedute in studio. È possibile anche insegnare la metodica ai genitori, per permettergli di continuare a lavorare anche a casa, qualora ce ne fosse la necessità.

2) Bambini con sindrome dello spettro autistico

In merito ai bambini con sindrome dello spettro autistico ho conseguito il Master Biennale di alta specializzazione Delacato. Questo Master era strutturato in modo tale da offrire un’ampia panoramica degli studi più avanzati nell’ambito delle Neuroscienze ed approfondire tutti gli aspetti clinici relativi ai disturbi presenti nel bambino con autismo e del loro comportamento.
Grazie a questo Master mi sono potuta avvicinare al mondo dei soggetti con autismo o con tratti autistici ed a quello dei loro genitori, con tutte le difficoltà che essi devono sostenere nella gestione di questi bambini.

In questi bambini è possibile individuare i disturbi percettivi che provocano le anomalie comportamentali. Un bambino può adottare un comportamento anomalo in quanto la percezione di uno o più stimoli sensoriali è alterata: disturbi percettivi quali iper o iposensorialità acusica, visiva, tattile, gustativa, dolorifica ecc. Ogni bambino va osservato e valutato, la gravità e i sintomi dell’autismo variano molto da soggetto a soggetto. Il fine è quello di giungere, quindi, alla definizione di un trattamento riabilitativo senso-motorio coerente con la storia biologica del singolo individuo e con lo sviluppo neuroanatomo-funzionale. E’ possibile aiutare questi bambini a migliorare la loro disorganizzazione neurologica con specifici esercizi neuroriabilitativi sensoriali e/o motori.

Con il trattamento osteopatico, inoltre, è possibile riequilibrare la funzione delle strutture sensoriali: sistema visivo, uditivo, vestibolare, bocca, lingua, sistema gustativo, sistema olfattivo, la propriocezione (muscoli ed articolazioni) e sistema somatosensoriale (tatto). Molti soggetti con autismo inoltre presentano una alterata capacità di percepire il dolore ed il loro corpo. Il trattamento osteopatico può migliorare la regolazione di molte funzioni vegetative che sono alla base di qualsiasi attività corporea. Il trattamento non è invasivo.
Con il trattamento osteopatico, è possibile, anche intervenire su tutta un’altra serie di disturbi che, spesso, questi bambini presentano come difficoltà nel controllo sfinterico, disturbi del sonno, disturbi gastrointestinali ecc. Non tutte le problematiche presentate da questi bambini, inoltre, sono dovute alla sindrome: un bambino autistico può avere la febbre o un’otite o dolore e, su di lui, queste problematiche potrebbero essere più difficili da gestire e peggiorare ulteriormente alcuni comportamenti, condizionarne lo stato di salute e creare notevole interferenza nella gestione della vita quotidiana. L’osteopatia non propone una cura per la sindrome dello spettro autistico, propone solo una possibilità in più per migliorare la salute e la qualità di vita di questi soggetti.

3) Bambini con disturbi dell’apprendimento scolastico (dislessia, disgrafia, discalculia, disortografia ecc)

Su questi bambini effettuo la valutazione osteopatica per individuare le strutture che potrebbero non funzionare correttamente ed effettuo il trattamento osteopatico.
Nel bambino dislessico si può valutare il suo livello di organizzazione neurologica, sulla base delle abilità fini e grosse motorie e del grado di dispercezione presente. Su questi bambini si valutano le abilità motorie, sia dei movimenti fini della mano, indispensabili per scrivere correttamente, la capacità di prensione della penna ecc oppure potrebbe essere presente, ad esempio, un difetto della coordinazione visiva o della coordinazione occhio-mano. Si valutano anche le capacità motorie in generale, la coordinazione e gli automatismi acquisiti, in base alla età ed alla classe che frequenta. Si valutano e si trattano anche i sistemi sensoriali. Il sistema visivo fornisce, ad esempio, anche la percezione della distanza e della profondità: per riuscire a scrivere bisogna avere la percezione della profondità per interpretare gli spazi tra le lettere e la forma delle lettere nello spazio (in rapporto al proprio schema corporeo). La comprensione delle lettere o di un dettato è però anche associata ad un suono (sistema uditivo). Gli esempi potrebbero essere molti.

L’eventuale terapia, da svolgere a casa, è semplice e si fonda su esercizi sensoriali e motori, che hanno breve durata e sono da ripetersi, a seconda delle esigenze di ogni singolo bambino.

4) Bambini con deficit di Attenzione/Iperattività (Disturbi identificati come ADHD o ADD).
5) Bambini con ritardo o problemi di linguaggio, altri problemi comportamentali 
6) Bambini con disturbi della coordinazione motoria (disprassia) quali goffaggine motoria, lentezza motoria, difficoltà a compiere gesti finalizzati, scarsa coordinazione ecc
Anche su tutte queste problematiche si può intervenire con esercizi riabilitativi sensori-motori e con il trattamento osteopatico.

Il ruolo dei genitori 
I genitori sono degli alleati preziosi, il loro ruolo è di fondamentale importanza per raggiungere il risultato e favorire il miglioramento dei bambini che presentano questi disturbi. A loro si può spiegare da cosa può dipendere un determinato comportamento o una determinata difficoltà. Anche questo aspetto è molto importante. Per un genitore è fondamentale capire perchè il proprio figlio si comporta in un determinato modo o perchè ha una particolare difficoltà.

Il trattamento osteopatico è indicato anche nei disturbi e patologie legate o conseguenti all’attività sportiva sia su persone che praticano sport a livello amatoriale sia su chi pratica sport a livello professionistico.
Il trattamento osteopatico risulta utile per ridurre i tempi di inattività e per risolvere la sintomatologia dolorosa a seguito di un evento traumatico o in tutte quelle affezioni muscolo-scheletriche a carico dei singoli distretti corporei sottoposti a sovraccarico durante lo specifico gesto sportivo.
Risulta, però, utile anche nella prevenzione degli infortuni o di potenziali dolori.

C’è una grossa differenza tra chi pratica sport a livello professionistico, ed ha sempre allenato il gesto sportivo, e chi decide di iniziare una attività sportiva magari, in età più avanzate. Chi inizia a praticare uno sport, anche con più allenamenti alla settimana, rischia di allenarsi, magari, su un assetto fisico non equilibrato già in partenza o già compromesso da vecchi traumi o disfunzioni. Il corpo si muove nello spazio utilizzando la propria libertà di movimento o meno. Queste asimmetrie di funzionamento vengono utilizzate anche durante l’attività sportiva. Spesso si vedono persone che corrono per strada e, durante la corsa, il loro bacino o la colonna vertebrale ruotano sempre sullo stesso lato o fanno il passo più lungo con un arto inferiore rispetto all’altro o l’oscillazione delle braccia è asimmetrica. Questo modo di funzionare è poco fisiologico e, con il passare del tempo, queste persone potrebbero accusare dolori o usurare maggiormente alcune articolazioni.
Nel trattamento osteopatico in studio è possibile valutare ed individuare quelle disfunzioni che possono predisporre chi pratica sport ad andare incontro ad affezioni più serie o ad infortuni. Restituire libertà di movimento a tutti i livelli e riequilibrare le disfunzioni può fare molta differenza.

Gli sportivi professionisti, invece, non possono trascurare alcun disturbo, non solo quelli muscolo-scheletrici ma neanche quelli a carico di altri sistemi corporei o un evento traumatico di altra natura (anche se asintomatico) o ancora situazioni particolarmente stressanti. Per loro potrebbe significare inficiare il rendimento sportivo ad alti livelli. Gli sportivi professionisti posseggono una tecnica perfetta (sostenuta da un sistema propriocettivo altamente allenato) ma, per sostenere quella perfezione tecnica, è necessario un metabolismo tissutale adeguato. Se, a causa di altre situazioni intercorse, il Sistema Nervoso Autonomo (regolatore di molte funzioni) funziona in maniera inadeguata, anche la lunghezza muscolare potrebbe non risultare adeguata o ci potrebbero essere forme di ipotonia in alcuni muscoli, forme di ipertonia in altri e quando il soggetto andrà a fare il gesto atletico, esso si manifesterà con inadeguatezza. Anche in questi casi, può essere utile il trattamento osteopatico che tende a riequilibrare il funzionamento del Sistema Autonomo e tratta l’intera persona.

 

Taping neuromuscolare. Utilizzo di ortesi.
Inoltre, nel trattamento degli sportivi, quando c’è l’indicazione, utilizzo anche l’applicazione di taping neuromuscolare, che trovo molto utile soprattutto in caso di infiammazione acuta e per drenare l’edema in caso di esiti di traumi articolari o a seguito di interventi chirurgici. Tendenzialmente lo applico, comunque, dopo una attenta valutazione e/o il trattamento osteopatico.
Nello sportivo, un altro aspetto da tenere in considerazione è quello dell’utilizzo di plantari, solette propriocettive, byte o altro che, spesso, vengono loro consigliate o già utilizzano. Anche l’osteopata può controllare la correttezza del loro utilizzo. Risulta più preciso, però, testare questi dispositivi, inserendoli in una valutazione generale osteopatica ed eventualmente dopo il trattamento. A mio avviso, a volte è importante prima ristabilire alcuni parametri di funzionamento corporei fondamentali. Questi dispositivi, se non integrati nel funzionamento generale, potrebbero anche rappresentare un ulteriore input che il corpo deve imparare a gestire.

Il Taping Neuromuscolare si riferisce ad una specifica metodologia di applicazione del nastro decompressivo che ha avuto origine nei primi anni 2000 in Italia.
Il Taping NeuroMuscolare (NMT) è una terapia biomeccanica che utilizza stimoli decompressivi e, in alcune situazioni, compressivi per ottenere effetti benefici sui sistemi muscoloscheletrico, vascolare, linfatico e neurologico, prefiggendosi scopi clinici e riabilitativi. Tutto si basa sull’applicazione di particolari nastri (tape) che formano pliche cutanee che grazie al movimento corporeo facilitano il drenaggio linfatico, favoriscono la vascolarizzazione sanguigna, riducono il dolore e migliorano il range di movimento muscolo-articolare. Lo si può utilizzare per trattare svariate problematiche. L’uso del Taping NeuroMuscolare offre un approccio innovativo e non farmacologico. Essendo una terapia non invasiva completa il processo terapeutico offrendo ai pazienti una cura alternativa, efficace e localizzata. Una risorsa in più per migliorare la risposta del soggetto, riducendo i tempi di recupero e quindi migliorando la qualità di vita del paziente.

Cristina Scarrone

curriculum vitae completo

FORMAZIONE PROFESSIONALE

  • Nel 1993 Diploma di Terapista della Riabilitazione (titolo equivalente all’attuale titolo di Fisioterapista o Dottorato in Fisioterapia) conseguito con il Corso Triennale per Terapisti della Riabilitazione presso USSL 76 di Casale Monferrato (AL).
  • Nel 2001 Diploma di Osteopatia (D.O.) presso I.I.O (Istituto Italiano di Osteopatia), Scuola Riconosciuta dal R.O.I (Registro degli Osteopati d’Italia). Corso di Osteopatia della durata di 6 anni, a tempo parziale (perchè in possesso del precedente titolo di Fisioterapista).
  • Regolarmente iscritta all’albo della Professione Sanitaria di Fisioterapista presso l’Ordine TSRM PSTRP di Torino-Aosta-Alessandria-Asti.
  • Dal 2001 ad oggi Membro del R.O.I (Registro degli Osteopati d’Italia).
  • Nel 1998 Diploma di Licenza di Liceo Linguistico. Liceo Luigi Canina a Casale Monferrato.

CARRIERA LAVORATIVA

  • Dal 2002 ad oggi Libera Professionista in qualità di Osteopata-Fisioterapista.
  • Dal 1996 al 2001 Incarico di Ruolo a Tempo Indeterminato, part time, come Operatore professionale Terapista della Riabilitazione presso il servizio di Recupero e Rieducazione Funzionale USL 7 di Chivasso (TO).
  • Nel 1995 Incarico di Ruolo a tempo Indeterminato come Operatore Professionale Terapista della Riabilitazione presso il servizio di Recupero e Rieducazione Funzionale USL di Lecco
  • Dal 1993 al 1995 Incarichi di Supplenza come Operatore Professionale Terapista della Riabilitazione presso l’USL di Valenza (AL), di BRA (CN), della casa di riposo di Mede (PV).

INSEGNAMENTO

  • Dal 2001 al 2016 Docente di Osteopatia in ambito Cranio-Sacrale e Strutturale; Assistente alle lezioni pratiche, Formazione Clinica ed Esaminatrice per il Corso di Osteopatia a tempo parziale presso la Scuola di Osteopatia SOMA a Milano.
  • 2005-2016 Commissario di esame presso le Scuole di Osteopatia Riconosciute dal R.O.I (Registro degli Osteopati d’Italia).
  • 2012 Docente sull’argomento “Aspetti Neurali della lesione osteopatica. L’Interocezione”. Corso valido per il conseguimento ECM dei fisioterapisti presso il servizio di Recupero e Rieducazione Funzionale di Casale Monferrato. Altra docente Baracco Cristina.
  • 2001 Relatrice alla conferenza “Curarsi con l’Osteopatia”. Organizzata dall’istituto di Ricerca Arti Curative Sinestesi. Casale Monferrato.
  • 2001 Lezioni di anatomia di base presso l’istituto di Ricerca Arti Curative Sinestesi.
  • 2001 Relatrice alla conferenza sull’Osteopatia per GAS Monferrato (rete di acquisto solidale del Monferrato) a Casale Monferrato.

CORSI DI AGGIORNAMENTO TEORICO-PRATICI DI INTERESSE OSTEOPATICO

  • 2018 Corso “I Principi Filosofici di vita e di trattamento del Dottor Fulford”. Dott.ssa Zinaida Pelkey DO FCA, dott.ssa Sarah Saxton D.O, Dott.ssa Paula L. Eschtruth D.O. FCA. Advanced Osteopathy Institute. Milano.
  • 2017 Corso “il riflesso viscero-somatico”. Prof. Fernando Cervero, PhD e Prof. Maria Adele Giamberardino. A.I.O.T Pescara.
  • 2016 Corso di formazione avanzata in anatomia funzionale: “Il Tronco Cerebrale, inside the Brainstem”. Dott. Frank H. Willard Ph.D. Advanced Osteopathy Institute, Milano.
  • 2016 Corso di formazione avanzata in anatomia funzionale: “La Comprensione del Sistema Nervoso. I Nervi Cranici ed il Tronco Cerebrale”. Dott. Frank H. Willard Ph.D. Advanced Osteopathy Institute, Milano.
  • 2015 Corso di formazione avanzata in anatomia funzionale “Il Torace: Le relazioni reciproche tra respirazione toracica e funzione viscerale”. Dr. Frank H. Willard Ph.D. Advanced Osteopathy Institute, Milano.
  • 2015 Corso di formazione avanzata in anatomia funzionale “Il Sistema Gastro-Enterico: Anatomia, Funzione e Disfunzione”. Dr. Frank H. Willard Ph.D. Advanced Osteopathy Institute, Milano.
  • 2015 Corso di formazione avanzata in anatomia funzionale “La pelvi della donna e l’analisi del dolore pelvico femminile”. Dr. Frank H. Willard Ph.D. Advanced Osteopathy Institute, Milano.
  • 2015 Corso “Le tre vertebre craniali: il pionieristico lavoro di Charlotte Weaver D.O.” Dr. Margaret Sorrel DO FCA. AIOT Pescara.
  • 2013 Corso “Il Sistema Neurovegetativo Regolatore delle Funzioni Integrative nelle Dinamiche Corporee”. Prof. Dott. Wilfrid Janig. San Benedetto del Tronto.
  • 2012 Corso “Osteopatia – Storia e Pratica- L’esperienza del Dr. Anne Wales D.O.” Dott. Kenneth Johnson. SOMA. Milano.
  • 2011 Corso “Anatomia funzionale della colonna lombo-pelvica. Diagnosi e trattamento basati sull’evidenza scientifica”. Dr. Andry Vleeming. SOMA. Milano.
  • 2011 Seminario: “Occlusione e Trigemino”. Dott. Vincenzo Cozzolino D.O. Milano.
  • 2011 Seminario: “Il Sistema Somatosensoriale. La Lesione Osteopatica”. Dott. Cozzolino Vincenzo D.O. Milano.
  • 2011 Congresso Internazionale di Medicina Osteopatica “Verso un’Integrazione fra la Medicine”. Firenze.
  • 2010 Corso in ambito viscerale “Approccio Osteopatico alla Sindrome da Reflusso Gastro-esofageo”. Kenneth Lossing D.O. SOMA. Milano.
  • 2008 Corso “Trattamento Osteopatico in ambito Ostetrico-ginecologico” Dr. Melicien A. Tettambel. D.O. FAAO. AIOT Pescara.
  • 2005 Seminario “Il Colpo di Frusta – Whiplash ed Osteopatia”. Dott. Fulvio Mautino. SIOTEMA. Torino.
  • 2003 Corso post graduate in ambito strutturale “L’Approccio Manuale Osteopatico alle Affezioni dell’apparato muscolo scheletrico”. Dott. Fulvio Mautino, Iginio Furlan Osteopata D.O. SIOTEMA. Torino.
  • 2003 Seminario “Anatomia e Fisiologia dell’Apparato Stomatognatico”. Dott. Maurizio Giacomello, Emilio Zanmarchi D.O. Moebius Onlus.
  • 2003 Stage monotematico “Il Fasciale in 14 mosse”. Iginio Furlan D.O. SIOTEMA. Torino.
  • 1996 Conferenza “Il Rachide Cervicale Superiore”. Raymond Richard D.O. A.I.T.R e Osteopathic Research Institute.

AMBITO NEONATOLOGICO-PEDIATRICO: CORSI DI OSTEOPATIA, CORSI RIABILITATIVI, MASTER E TIROCINI

  • 2017-2015 Master Biennale Delacato di Alta Specializzazione: “Autismo, disturbi della coordinazione motoria e dell’apprendimento secondo l’approccio sensori-motorio Delacato”. Centro Studi Delacato per le Neuroscienze dello Sviluppo. Dottor Parisi Antonio e Dottoressa Buonomo Anna Lisa. Sorrento.
    •    – Iscritta all’Albo Professionale dei tutor Delacato.
    •    – Tesi finale: “L’indagine patogenetica dei principali disturbi somatosensitivi nei soggetti con neurosviluppo atipico”. Sorrento. 2017.
    •    – 40 ore circa di tirocinio durante le prime visite e le visite di controllo del Dottor Antonio Parisi a bambini con sindrome dello spettro autistico, con disturbi dell’apprendimento e con disturbi della coordinazione motoria; Valutazione, diagnosi patogenetica e programma di trattamento sensori-motorio secondo la Metodologia Delacato con la Dottoressa Anna Lisa Buonomo.
  • 2016 “Master in Osteopatia e Neuroscienze” su 6 livelli. 3° Master OENS. Prof. Lorenzo Genitori, Ferroni Tommaso D.O. Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer. Firenze.
    •    – Tirocinio presso il Reparto di degenza di Neurochirurgia Pediatrica e presso l’ambulatorio osteopatico pediatrico. Assistito ad alcuni interventi di neurochirurgia neonatale del Prof. Lorenzo Genitori presso l’Ospedale Pediatrico Anna Meyer.
  • 2017 Convegno “A…come Autismo. La Scienza a Servizio”. 4° edizione. Tolentino.
  • 2016 Corso “L’Approccio Osteopatico in Ambito Pediatrico”. Dott.ssa Julie Fendall D.O. Advanced Osteopathy Institute. Milano.
  • 2016 Corso “La Valutazione Comportamentale e la Promozione dello sviluppo del Neonato a Termine e lievemente Pretermine all’interno dell’Approccio Brazelton”. Dott. Gherardo Rapisardi; dott.ssa Adrienne Davidson. Azienda Ospedaliero-Universitaria Meyer. Firenze.
  • 2016-2015 Corso su 3 livelli “Diagnosi e Accertamento Terapeutico. – Il metodo F.S.C. Facilitazione dello Sviluppo delle Cerebro Potenzialità”. Dott. Mario Castagnini. A.I.O.T Pescara.
  • 2015 Corso “La Patologia dello Sviluppo: Diagnosi e Terapia- Il metodo A.R.C”. Dott. Mario Castagnini. A.I.O.T Pescara.
  • 2015 Convegno “DSA, ADHD, Autismo. Un Approccio Multidisciplinare migliora la salute e le Competenze Neurali”. 2° edizione. Tolentino.
  • 2015 Corso “La Valutazione Neurologica del Neonato”. Dott. Odoardo Picciolini. Advanced Osteopathy Institute. Milano.
  • 2014 Corso “L’Approccio Osteopatico al bambino in Età Evolutiva”. Dott.ssa Nicette Sergueff D.O. Advanced Osteopathy Institute. Milano.
  • 2014 Corso “The General Movements. La Motilità Spontanea nel Neonato Prematuro” Dott. Ferrari Fabrizio e Dott.ssa FT. Bertoncelli Natascia. SOMA. Milano.
  • 2012 Corso “Il Bambino Disabile: come affrontare i suoi problemi Sensoriali Motori e di Apprendimento”. IAPNOR.
  • 2007 Corso “Osteopatia in Ambito Pediatrico”. Dott.ssa Viola Frymann D.O FAAO FCA, Peter Springall Ph.D, Claude A. Valenti O.D. AIOT Pescara.
  • 2000 Conferenza “Stato Attuale della ricerca sul Meccanismo Respiratorio Primario nei bambini”. Dott.ssa Viola Frymann e Prof. Yuri Moskalenko; I.S.O Milano.

FORMAZIONE AVANZATA IN OSTEOPATIA TRADIZIONALE (il Movimento Presente e la Quiete o Osteopatia in ambito Biodinamico)

  • Attualmente iscritta al corso su 9 Fasi “A Biodinamic View of Osteopathy”. Osteopathic Studies by James S. Jealous D.O.
    2019 Fase 3 del corso “A Biodynamic View of Osteopathy”. Robyn Seamer D.O, MSc e Manuela Da Rin D.O, MSc. Treviglio.
    2018 Fase 2 del corso “A Biodynamic View of Osteopathy”. Robyn Seamer D.O, MSc e Manuela Da Rin D.O, MSc. Treviglio.
    2017 Fase 1 del corso “A Biodynamic View of Osteopathy”. Robyn Seamer D.O, MSc e Manuela Da Rin D.O, MSc. Treviglio.
  • 2016 Corso “Embriologia degli Organi di Senso”. Dott. Vincenzo Cozzolino D.O. Reggio Emilia.
  • 2009 Corso su 2 livelli “Embriologia: La Base Ontogenetica dell’Anatomia Umana”.  Dott. Vincenzo Cozzolino D.O.
  • 2015 Corso Avanzato di Osteopatia Tradizionale: “Il Movimento Presente e la Quiete – V livello – La Linea Centrale e le Ossa Lunghe”. Dott. FT Emanuele Botti D.O. Advanced Osteopathy Institute. Milano.
  • 2014 Corso avanzato di Osteopatia Tradizionale “Il Movimento Presente e la Quiete – IV livello – La Linea Centrale e l’Accensione”. Dott. Vincenzo Cozzolino D.O. Advanced Osteopathy Institute. Milano.
  • 2014 Corso avanzato di Osteopatia Tradizionale: “Il Movimento Presente e la Quiete -VI livello – La linea Centrale ed il Viso”. Dott. Vincenzo Cozzolino D.O. Advanced Osteopathy Institute. Milano.
  • 2014 Corso “Mani sulla Salute”. Dott. Vincenzo Cozzolino D.O. Reggio Emilia.
  • 2014 Corso “Principi di Differenziazione Biocinetica e Biodinamica dell’Embrione Umano”. Raymond F. Gasser, PhD. AIOT Pescara.
  • 2012 Corso Post Graduate di Osteopatia: “Dal Movimento Presente alla Quiete”. Dr. Joseph. S. Grasso D.O. SOMA. Milano.
  • 2010 Corso “La Sincronizzazione nel Movimento presente e la Quiete”. Dott. Vincenzo Cozzolino D.O. Milano.
  • Dal 2006 al 2009 Corso completo su 6 livelli di Formazione Avanzata in Osteopatia Tradizionale “il Movimento Presente e la Quiete”. Dott. Vincenzo Cozzolino D.O. SOMA. Milano.

CORSI DI INTEGRAZIONE CON ALTRE DISCIPLINE, METODICHE.

  • 2016-2017 Corso su 5 livelli per Osteopati “Bioterapia Nutrizionale”. Dott. Fausto Aufiero. A.I.O.T Pescara.
  • 2016 Conferenza “L’alimentazione in Gravidanza, allattamento e svezzamento”. Dott. Franco Berrino. Advanced Osteopathy Institute. Milano.
  • 2015 Conferenza “Alimentazione in Relazione all’attività del Sistema Nervoso Centrale”. Dott. Franco Berrino. Advanced Osteopathy Institute. Milano.
  • 2014 Conferenza “L’alimentazione Anti infiammatoria”. Dott. Franco Berrino. Advanced Osteopathy Institute. Milano.
  • 2013 Corso su 2 livelli “Taping Neuromuscolare. Corso Base”. David Blow. NeuroMuscular Taping Institute. Moncrivello.

CORSI DI AGGIORNAMENTO DI FISIOTERAPIA

  • 2018 Convegno “la Riabilitazione nella Sclerosi Multipla: riflessioni tra passato e futuro”. Organizzato dal Servizio di Recupero e Rieducazione Funzionale ASL di Casale Monferrato
  • 1998 Corso “L’utilizzo delle dinamiche relazionali nell’ambito della riabilitazione”. ASL 7 Chivasso.
  • 1996 “Convegno di Traumatologia dello sport”. Prof. G.P. Jelmoni. USSL 43 Vigevano.
  • 1994 Seminario “Il Controllo dell’edema nelle patologie della mano”. 3M Italia. Milano.
  • 1994 Convegno: “Il Bendaggio Funzionale, Indicazioni e Limiti”. Alessandria.
  • 1994-1993 Corso su 5 livelli di “Kinesiterapia Analitica basata sul concetto Sohier per le affezioni reumatiche, traumatiche ed ortopediche delle articolazioni e della colonna vertebrale”. Dottor Biton Richard. Institut International de Kinésithérapie Analitique. Milano.
  • 1993 Seminario di “Riabilitazione in Acqua” Centro di Riabilitazione Elisabeth Muller Veronese. T.d.R M.C. Stello. Portegrandi.
  • 1993 Seminario “La Compartimentazione Neuromuscolare”. Dott. Grotto Gaetano. USSL 76 Casale Monferrato.
  • 1991 Convegno “Il movimento, gli Esercizi, Teoria delle Rappresentazioni Multiple e ipotesi riabilitative”. Fumagalli. Cernobbio.
  • 1991 Riunione Scientifica Teorica-Pratica “Nuove tendenze nelle tecniche di ortesi della mano, avambraccio, tibia, tallone, Orficast, Orthotics”. Prof. P. Van Lede O.T.R, L.S.S. USSL 76 Casale Monferrato.